Suonare il flamenco vuol dire immergersi non solo in una musica, ma anche in una cultura profondamente radicata al suo territorio di origine: l’Andalusia.
È con questa idea che fin da giovanissimo mi sono avvicinato a questo straordinario genere: andai a vivere a Siviglia, Cadiz, Jerez de la Frontera, città simbolo del flamenco, per immergermi in questa cultura, apprendendo l’arte del toque, dell’accompagnamento al cante e al baile.
Ho tuttavia sempre condiviso lo studio di questa musica popolare con quello della musica cosiddetta “colta”, conseguendo i diplomi in chitarra e in Jazz presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma.
Quando suono in concerto da solista o con il mio gruppo cerco di trasmettere tutta la energia, il fervore ritmico, l’allegria e la sensualità propria del flamenco.